Nel silenzio elettorale l’invasione dei Dogon a Siponto
Ero alle prese con una sottile questione eticogiuridica: un articolo pubblicato venerdì, ma che sarà letto sabato e domenica, viola o meno il silenzio elettorale? Poi l’attenzione è stata tutta rivolta a una cronaca – relazione della invasione dei Dogon a Siponto il 14 agosto del 2015. Un fatto di cui pochi sono a conoscenza, avvenuto nelle vie di una Siponto che si spopolava dopo la stagione estiva. Di quella cronaca vi è ora un libro, giunto proprio ieri da Londra.
I Dogon arrivano in una piccola piazzola, pare con il beneplacito del governo: inserire i Dogon nella Capitanata per risollevarla dalla depressione economica. “I Dogon, ospitati nella zona edificata di recente tra il Capolinea e il Caseificio dei pini, avrebbero portato la loro tecnologia e il loro stile di vita. I progetti prevedevano la nascita di un polo scientifico per superare il gap tecnologico e di una università per studiare la cultura, la lingua, la civiltà Dogon”.
Una strana invasione, un gruppo sgangherato di residenti che tenta di opporsi, i recinti etnici, coloro che si preparano a trarre vantaggio e coloro che cercano di capire.
I politici sono in vacanza, la burocrazia impiega mesi per rispondere, il sindaco in Grecia, il premier alle Baleari. Le autorità locali non sanno nulla, o almeno così dicono, e organizzano una manifestazione nella quale non si sa con chi prendersela, e poi nella confusione generale finiscono per manifestare in piazza del popolo davanti Palazzo S. Domenico contro se stessi.
Questo gruppo (Dogon) viene da un altro pianeta, sconfitto dai Gremezi in una guerra per questioni di donne (una variante di quella di Troia). Arriva Steven Spielberg per girare un film sulla vicenda, vi è la festa patronale, le giostre e a Manfredonia si ha la sensazione che la festa durerà a lungo. Maria aspetta un figlio, frutto dell’integrazione. Un prete è preso dalla voglia evangelizzatrice, si veste di verde e usa simboli e segni dei Dogon, ma vi è la protesta di altre religioni che vogliono anch’esse la quota di evangelizzazione. Per fortuna un saggio vescovo riesce ad evitare uno scontro di religione.
Nel frattempo Siponto-Manfredonia rispolvera la sua vena autonomistica mai sopita (orgoglio della paternità di Manfredi): una Repubblica Marinara Sipontina. Ma le cose si complicano.
Ci sono ostacoli e imprevisti a rovinare il rapporto, un incidente, un contagio e materiali strani, un nuovo gas. Il porfirio. Si può utilizzare con la forza del pensiero. Basta decidere che cosa si vuole fare. Può cucinare le melanzane o generare corrente. Ma non sempre le cose funzionano nel verso giusto. Come è successo alla nonna dell’assessore all’urbanistica di centotre anni, “il pensiero a quell’età non accompagna le azioni ed era bastato un cambio di idea e il porfirio invece di scaldare la cena per lei e il suo giovane compagno di novantetre anni, surriscaldò la stanza e l’edificio”. Corsero il rischio di essere disidratati. Si mettono in moto strane situazioni, vendite e progetti, modernizzazione e cementificazione. Insomma a Manfredonia un grande astroporto per decine o centinaia di astronavi al giorno. Tutti quelli che si oppongono (24.300) sono espulsi, compreso Spielberg. Torneranno quando tutto sarà finito. Una nuova città, una piazza di vetro trasparente, “se siete contrari, l’astroporto sarà spostato in provincia di Napoli e gli alieni si trasferiranno lì”. C’è una grande variante del Piano Regolatore per la costruzione di “una fascia asteroidale di cementificazione palaziale che sarebbe andata da Zapponeta sino a Mattinata e avrebbe permesso di poter vivere nell’unica città interetnica, interrazziale, interstellare della terra”.
Di quei fatti è stato stampato un libro con il titolo “L’utopia del rispetto”. Consigliabile la lettura in orari particolari (non prima, né dopo avere mangiato). Per palati forti in tutti i sensi. L’incontro con i Dogon modifica abitudini alimentari, evacuazione dei pesi superflui del corpo, la lingua. Difficilmente traducibile, per cui chi è sensibile alle regole è pregato di predisporsi. Non sappiamo la finalità. Parlare della realtà e farci scoprire significati nascosti e futuri? O parlare dell’invasione aliena per spiegarci i meccanismi che regolano questa comunità?
C’è però qualche aspetto inquietante. I richiami all’incidente di Manfredonia, al nuovo grande e avveniristico progetto, ai gas che si sprigionano, e poi l’ombra di Napoli e quel numero: 24.300 espulsi. Ma non corrisponde al numero di coloro che hanno votato contro l’Energas? Attenzione! Il libro è stato stampato a settembre. E’ in vendita già da alcuni giorni ed è stato presentato in prima mondiale a Londra il 2 dicembre! Troppe coincidenze misteriose.