La Capitanata senza politica e dignità. E’ l’epoca dei “signorotti” di tanto tempo fa?
E’ stata, credo, una mediocre campagna elettorale. Forse l’estate, il covid… I sondaggi aleggiavano e tutti ne erano stregati.
Nella campagna elettorale in Puglia è rimasto fuori tutto: il problema dell’acqua, la banda larga, i giovani e il lavoro, la sicurezza nei territori, la viabilità in una provincia così estesa, la sanità dopo il covid, e soprattutto ipotesi di futuro: strategie, progetti, proposte per utilizzare i fondi europei.
“Una votazione antica, medievale, si affacciano figure simili ai signorotti del ‘400” – L’immagine azzardata è di un politologo italiano docente in una università straniera. Mi soffermo su due personaggi: il sindaco di Foggia Franco Landella e il maggiore suffragato in Capitanata, Raffaele Piemontese. Il primo in campagna elettorale passa da Forza Italia alla Lega, la cui bandiera, dice, sarà issata sul Palazzo di città. Una adesione dettata per il bene del territorio. Due i motivi. C’è criminalità, insicurezza, nessuno vuole investire ed allora Salvini ci metterà in contatto con il motore economico del paese, il Veneto, e dirà:”Non vi preoccupate il sindaco di Foggia è amico mio“. Imprese con un canale privilegiato. “Le accompagnerei nella zona ASI, darei garanzie sul piano amministrativo, politico…”. Il secondo motivo è la mancata sponsorizzazione del Foggia calcio. Una richiesta di 200.000 euro “quale segno di affetto per quello che questo territorio ha fatto per il Cavaliere… me lo chiedono i tifosi”. (fonte l’Attacco)
Raffaele Piemontese, assessore regionale al bilancio nel passato Consiglio. Oltre 21.000 preferenze, il primo in Capitanata e il secondo in Puglia. Una ventina di giorni prima del voto a Monte S. Angelo leggo un manifesto davanti alla sede del Pd. Un elenco dei soldi arrivati al paese garganico per suo merito, circa 50 milioni di euro complessivi. Ventidue interventi (quelli più importanti), brevemente e puntualmente descritti, con importi da 10.000 al milione di Euro… Solo un nudo elenco e ha raddoppiato i voti rispetto al 2015. “Questa è la città di Raffaele” scrive il sindaco Pierpaolo D’Arienzo.
Le comunità del passato, le famiglie… si affidavano a questo o quel protettore, i quali a loro volta si affidavano a uno più potente. Il signorotto è una immagine forte, azzardata appunto. Ma quale è il messaggio, quale l’idea di politica che traspare dalle interviste di Landella (sindaco del capoluogo!) e dai manifesti di Piemontese e D’Arienzo? Come sono letti dai giovani? La politica oltre a indicare soluzioni, dovrebbe dare idee, sentimenti (almeno in campagna elettorale) di cittadinanza ed etica pubblica, far prendere coscienza sull’ambiente, la povertà… smussare gli egoismi di gruppi e di territori, mettere insieme, ritessere i contatti sociali. Dovrebbe stimolare la cooperazione…
Ci sono altri esempi, però, in un voto sul quale ha pesato la paura. Tre per ora. Antonio Tutolo che da sindaco di Lucera va con ampi consensi alla Regione. Al di là del nome “colorito”del suo movimento (partito della pagnotta o Facciamo piazza pulita), ha condotto una campagna elettorale scarna e di poche parole, ma credo che abbia idee per il territorio. Come sindaco ha promosso verifiche intermedie sull’attuazione del programma. Poi il Sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, rieletto con il 65% . Nelle dichiarazioni pubbliche è apparso un rapporto sincero e sobrio con la cittadinanza. Per entrambi non sono mancate le difficoltà e le contestazioni durante lo svolgimento del mandato e non mi aspettavo il successo chiaro che hanno ottenuto. Apprezzati perché curatori del bene pubblico e buoni amministratori. Questo almeno a me pare. Il terzo esempio è il nuovo sindaco di Mattinata, Michele Bisceglia: due anni (nel lungo periodo di commissariamento per mafia) di lavoro dal basso, insieme ad altri, ed ha costruito un programma possibile; pare che il voto “familiare” si sia spezzato. Con lui parole nuove: fiducia, prossimità, ritessere i rapporti sociali, integrare i turismi… lotta quotidiana al racket… Tre percorsi diversi, nei quali il popolo, pur divenuto diffidente e scettico, ha colto segni positivi e ha dato fiducia.