Stregati dalla Montagna del sole. Wolfgang Lettl, il postino degli dei.
Tra gli anni sessanta e settanta arrivarono sul Gargano e nel Golfo tre artisti: Herbert Voss, Jean Annot, Wolfgang Lettl; nati agli inizi del Novecento scoprirono autonomamente una terra incontaminata e arcaica, misteriosa, piena di miti e di racconti. La “Montagna del sole” era in quegli anni al centro dell’interesse culturale, e attraversata da una modernizzazione che poi l’ha cambiata in profondità. Ciascuno ebbe le proprie ragioni per sceglierla come soggiorno amato, ciascuno si portava dentro ferite e lacerazioni e trovò in questa terra il senso di un’armonia possibile e una fonte di ispirazione straordinaria, che ha prodotto opere significative nel segno di un nuovo impressionismo.
Wolgang Lettl (1919 – 2008) qui arrivò dopo aver letto che era una località dove non pioveva quasi mai. La scelta, ci dice Lettl (ma le spiegazioni degli artisti è sempre bene accoglierle con un pizzico di diffidenza), derivava dalla consapevolezza dell’invecchiamento e che occorreva lasciare la piazza ai giovani e ritirarsi nel giardino di casa. In Germania, però, piove sei mesi l’anno, e quindi la ricerca di una terra calda e piena di sole. Sciale delle Rondinelle, 1973. Acquista il terreno e vi costruisce una casa. Scopre che le pareti sono spoglie e per riempirle dipinge quadri impressionisti. Ne dipinge 150, da poter arredare molte case. Per i pittori impressionisti gli oggetti in sé non sono importanti, essi vedono la luce, i colori. Ma da quei quadri, dice Lettl, viene fuori una gioia, una serenità che non si può descrivere. L’impressionismo lo aveva assorbito da studente. “I miei insegnanti mi trasmisero questo entusiasmo”.
Lettl si trova di fronte a un paesaggio straordinario e come Monet e compagni erano stimolati dalla luce della Provenza, lui non riesce a fermarsi e dipinge tutto ciò che vede: papaveri, ulivi, casolari, barche, vie, cortili… Prova gioia nel dipingere e la trasmette. I quadri impressionisti costituiscono larga parte della mostra che si tiene a Manfredonia in questo mese di agosto, che vede la distruzione di tanti pezzi della natura garganica.
Un aspetto della modernità è la città industriale, i capannoni, il cemento, gli immensi condomini… Dove poter vedere ancora pezzi di paradiso? Negli anni trascorsi a Manfredonia Lettl non si lascia ammaliare solo dalla “luce”, continua la sua ricerca, che lui chiama surrealista. Le forme, le luci, i luoghi sono dipinti come nel naturalismo, ma sono ordinati, secondo leggi sconosciute, che sorprendono, disorientano. Un discorso a molti strati, di cui bisogna trovare la chiave. “Colpo di stato“: due volti e tre occhi. Ebbe una incredibile fortuna e fu il manifesto per l’unificazione della Germania. “Salmo 22”: bidoni di veleni, una croce, da cui pendono sogni, incubi e ognuno può appendervi i suoi. “La delegazione“, “Tutto Okay“, no, è tutto rovesciato. Una poesia interiore che non dà gioia, ma fa pensare. La forza di un’opera d’arte non è nella mente dell’artista, che è solo portatore di un messaggio. Un messaggio degli dei. Pertanto non chiedetegli la spiegazione. Lui ne sa quanto il postino che recapita la posta. Questo è quello che pensa Lettl.
Nel vedere la mostra state attenti, potrebbe apparire da un angolo l’autore che vi guarda sornione, curioso, divertito, ma affettuoso. E vi invita a trovare voi il percorso giusto. A guardare i quadri, ma anche a guardarvi dentro e a guardare intorno.
C’è infine una serie di opere. Le fanfaronate. Sono otto. Oggi diremmo le fakenews, le false notizie. Forse la definizione di Lettl è più pertinente, più divertente e vera. Una anticipazione straordinaria. No! L’artista non è solo il postino.