La Corruzione. Dialogo tra un laico e un prete (entrambi in cerca di speranza)
Sul treno Roma – Bari. Due viaggiatori: il primo (A), con un giornale, in prima pagina l’Eurocorruzione, il secondo (B), un prete, con un libro.
A. Il titolo è Corrosione o corruzione?
B. Corrosione… Ma è la stessa cosa! La corruzione smangia, corrode, consuma ogni cosa. L’ho acquistato ieri a Roma.
A. Un brutto colpo per l’Europa… Già ha perso la faccia con la guerra in Ucraina… .
B. Io sono barese, dalle mie parti dicono: non c’è un metro di terra netta. Il libro, uscito nel 2017, riporta una lunga intervista al cardinale Peter Turkson… già arcivescovo del Ghana e responsabile di qualche dicastero pontificio. Conosce bene la situazione africana: risorse enormi del sottosuolo sotto il peso della corruzione, come lo sono i fondi per lo sviluppo, gli aiuti umanitari… Per questo è stato ucciso l’ambasciatore italiano nel Congo Attanasio.. La peggiore piaga sociale e non si sa come combatterla. Leggi e nuovi strumenti servono a poco.
A. In Italia c’è stata una legge conosciuta con una parola inglese, Whistleblowing, per proteggere i funzionari che denunziano illegalità nei rispettivi uffici o aziende. Cantone dell’Autorità anticorruzione si affrettava a dire che non erano delatori… Nessuno ne parla più.
B. L’Anac e Cantone. Ce ne eravamo scordati. Ha svolto una funzione positiva. Si rendeva conto lui stesso, però, che non è solo questione di tangenti, ma di una crisi di valori, di ideali. Crisi culturale.
A Ci si rivolgeva all’autorità anticorruzione per tutto. “Tanto lo chiedo a Cantone”, rispondevano i sindaci. Anche di fronte a scelte e nomine improponibili… e doveva essere la politica a pronunciarsi.
B. Papa Francesco ha insegnato a vedere la Corruzione in modo nuovo. E’ una modalità di intendere la vita, non è nemmeno un peccato che si può perdonare. Prima di farlo occorre risanare l’ambiente malsano. Si lega ad altri crimini e cancella ogni relazione autentica. Chi è corrotto è merce, si vende.
A. I Paesi virtuosi e frugali del Nord parlano di un mondo mediterraneo (cristiano, cattolico) sprecone, corrotto… La Chiesa è su posizioni avanzate, ma c’è un “sentire cattolico”, che riduce l’amore, il perdono… a un “vogliamoci bene”.
B. La corruzione è estesa a livello planetario. Anche nei paesi del Nord Europa. Anche nella Chiesa. Distorce il ruolo delle istituzioni perché le usa come terreno di scambio. Dove è dominante disgrega, impoverisce, impedisce la crescita di energie creative… Voi ne sapete qualcosa, nel foggiano… Avevate consapevolezza di quello che accadeva?
A. Non c’è un limite, un confine che definisca una citta mafiosa… crisi di partiti, sindacati, associazioni… Eppure in quegli anni la legalità a Manfredonia è stata al centro di un dibattito vivace, si parlava di mafia e dell’uso di beni collettivi, del Laboratorio culturale… Forum della legalità, protocolli… Apparentemente un società reattiva.
B. Al di là di protocolli e forum, la legalità è quella di tutti i giorni, è cittadinanza attiva. Nei Bandi per opere pubbliche e affidamento di servizi, l’attenzione è rivolta solo agli esiti della gara. Sono, invece, fondamentali i controlli, le verifiche continue. Per i servizi alle persone la vigilanza è prioritaria. Sappiamo quello che accade nelle case di riposo e di cura…
A. La vita sociale, in effetti, non permette vuoti. Se non c’è la comunità, c’è il legame clientelare che protegge. Se la fiducia decade, qualche altro meccanismo sociale emerge come sostituto, L’antidoto alla corruzione e al clientelismo è la presenza di istituzioni che definiscano le regole e praticano l’uguaglianza, il rispetto…
B. Ci sono società in cui il favoritismo è l’eccezione, l’uguaglianza la regola e creano un ambiente in cui la partecipazione dei cittadini è valorizzata… il benessere aumenta. Con l’innovazione tecnologica si potrà controllare la corruzione? E basterà? E l’ignoranza digitale di tanta parte della popolazione? Ci vogliono, credo, percorsi formativi per anziani e nuove modalità organizzative. La democrazia, se non vuole perdersi, ha bisogno di cittadini attivi e competenti.
A. C’è qualcosa di più grave ed anche ridicolo nei fatti di Bruxelles. Abituati a vedere spostamenti finanziari a livello digitale, fatti di conti e società nascosti… Qui una cosa casereccia, sacchi di soldi, valige… Emerge, però, un senso immenso di potere e di immunità.
B. E poi… Paesi africani (Marocco, Qatar…) che sentono il bisogno di avere protettori! Perché? Quale senso di lontananza esprimono le istituzioni europee? Deputati europei lontani dai territori, con enormi privilegi e vantaggi economici…
A. C’è qualcosa di malsano nell’Occidente… Elite malate e con un senso di superiorità… In Afghanistan ci si è meravigliati dello sbriciolamento dell’esercito e della società civile messa in piedi in 20 anni. Le cause attribuite alla estesa corruzione. Soldati senza stipendio, diseguaglianze negli aiuti… E anche in questo caso la responsabilità dell’informazione è pesante.
B. Il Papa intervenendo nel Parlamento europeo (novembre 2014) citò un’opera di Raffaello: La scuola di Atene. Al centro Platone e Aristotele. Il primo con il dito verso l’alto, il mondo delle idee, i valori; il secondo verso la terra, la realtà concreta. L’Europa tra il cielo e la terra. Il valore dell’Umanesimo, della bellezza all’interno della più grande corruzione culturale…
A. E’ questa la speranza?
B. Beh,.. no. Bisogna lavorare nelle città, ridare valore ai luoghi di aggregazione. teatro, centri interculturali, Centri sociali anziani, Luc… Proteggere i beni comuni e i luoghi informali… insomma la cittadinanza attiva. Le parrocchie ci sono. Ah Berlinguer, Berlinguer… Dimenticato soprattutto sinistra!
A. Siamo già a Foggia ed io scendo. Sa qual è un piccolo aspetto positivo della corruzione europea? Il mio libraio di riferimento mi dice che si sono presentati due persone e volevano sapere se c’era il “romanzo” di Ifigenia!