“Denunciate, denunciate!”. E’ questo l’unico compito e dovere del cittadino?
Ogni incontro pubblico, intervista… si chiude con appelli, richiami morali alla denuncia.
Non ci sono analisi. Nessuno si sforza di portare qualche elemento legato al contesto locale… Solo l’appello di “tutti” contro l’omertà e quell’imperativo: “Denunciate!“.
“Non ne posso più. Procuratore, sindaco, vescovo, politici… Tutti fanno i coraggiosi. Piccoli criminali vengono in pizzeria, chiedono pizze e qualcos’altro… Che devo fare? Se denuncio… trovo sporco la mattina, dispetti… Ora ho cambiato atteggiamento. Cerco di parlarci… “. “Quando parlano le autorità – aggiunge un altro esercente – non hanno mai dubbi, nulla da rimproverarsi. Noi cerchiamo di fare le cose per bene… Siamo cittadini normali, che cercano di rispettare le regole. Però i fenomeni, le zone grigie si estendono… e dobbiamo anche sentirci in colpa perché non denunciamo, o perché non rispondiamo a quella domanda stupida: hai dei sospetti?”
Certi reati non vengono più registrati: auto danneggiate, vandalismo… e i morti ammazzati? Avanza una tesi bizzarra…. “Ma non è criminalità organizzata!” Due morti, due colpi alla testa… Un balordo, si dice. Vale per le campagne di Manfredonia – Cerignola e per Marina di Lesina. I morti non appartengono alle “famiglie”, e questo sembra, in modo strano e paradossale, rassicurare.
C’è un contesto difficile, comportamenti cui ci si è abituati. Nessuno protesta quando un’auto si ferma in mezzo alla strada e il conducente parla… Non ci si fa caso o meglio si ha paura. Le persone che vengono da fuori lo notano, però. Un signore, l’auto ferma in doppia fila, prende il caffè al bar, dietro un paio di auto aspettano, tra cui quella della polizia… Esce, però, saltellando, salutando e va via celermente. Nei condomini, canoni non pagati, rifiuti abbandonati… Non si sa a chi rivolgersi. Piccole cose che si lasciano correre, come i pacchi di spesa durante il lockdwan, che alcuni prendevano e distribuivano ad altri dietro compenso… Piccole cose, per l’appunto.
Nella RSA di Siponto il personale è censurato per non aver denunciato alla direzione quanto riferito alla polizia. Ma i responsabili della struttura non girano per le camere, non parlano, non ascoltano quotidianamente operatori e persone assistite, non “provocano” incontri di gruppo, neppure mettono cassette per segnalazioni? Non sollecitano interventi critici e pubblici, ma qualcosa che somiglia alla delazione.
Nel vecchio consiglio comunale sciolto per mafia (in occasione della richiesta della DDA a Foggia) ci fu un dibattito su cosa è mafia e cosa non lo è… Uffici e funzionari che fanno favori e preferenze, frequentazioni ambigue… Comportamenti mafiosi: “non rispettare le regole, assumere atteggiamenti provocatori, dileggiare (!) gli avversari.” Tante cose diverse… e poi la frase ripetuta da molti sottovoce: “Ci stiamo abituando a ritenere normali uno stile mafioso e infiltrazioni…”. Una divisione netta: racket, estorsione ed è una battaglia dello Stato e poi corruzione, raccomandazioni, clientelismo… che è battaglia culturale e civile.
La priorità è “bonificare” il contesto urbano e sociale. Le forze dell’ordine hanno un ruolo importante. Di ascolto almeno. Si può pensare a figure intermedie che non alzino le spalle e non si girino dall’altra parte, che richiamino a doveri civici elementari… Ho visto altrove che per una bici rubata la polizia recarsi a casa del denunziante ben tre volte… per mostrare pezzi smontati raccolti nei mercati dell’usato. O fermarsi a parlare a lungo con dei ragazzi che litigavano in un parco pubblico.
Le classi dirigenti devono pensare al benessere materiale, ma soprattutto a creare fiducia, aiutare a prendersi cura degli spazi pubblici, esprimersi senza paure nella discussione pubblica… “Nelle miniere di carbone in America, i minatori portano spesso con sé un canarino. Lo mettono nel pozzo e quello canta. e se per caso smette di cantare, per i minatori è il momento di uscire: l’aria è velenosa. Per me, noi scrittori siamo canarini” (Gore Vidal). Ci stiamo adeguando al ribasso, in questi ultimi anni, una deriva delle nostre vite e della storia. Tante cose sono cambiate e stanno cambiando. C’è una maggiore fragilità, l’invecchiamento, i giovani e i figli vanno via… Molti se ne approfittano naturalmente. E i canarini sono scomparsi.