Ed eccoli i numeri dei morti di Pandemia! Solo i Camilliani li ricordano.
L’aggiornamento Istat per il 2020 ci dà un quadro completo e “ufficiale” delle nascite, dei morti… nel primo anno di Pandemia. La pesante situazione dei contagi nella provincia di Foggia è ora confermata dal numero dei morti.
I decessi per Covid si ricavano calcolando la differenza tra quelli del 2019 e quelli del 2020. Per rendere più omogeneo il quadro pre pandemia si può anche fare la media tra il 2015 e il 2019, ma i numeri sostanzialmente non mutano. Nel 2020 il Sud è stato colpito nella prima parte dell’anno marginalmente, mentre dalla fine di ottobre e fino alla tarda primavera del 2021 ha subito in pieno la seconda ondata.
In Capitanata i decessi attribuibili al Covid sono (nel 2020) 1315. La provincia di Foggia registra percentuali del doppio e del triplo rispetto a quelle di Brindisi, Lecce, Bat. In provincia di Taranto la popolazione è di poco inferiore e i decessi sono solo 371. Nell’area metropolitana di Bari, le morti per Covid sono 1594, ma la popolazione è più del doppio rispetto alla Capitanata, passata in venti anni da 690.000 residenti a 600.000.
I contagi, superiori ad altre aree, erano evidenti fin dalla metà di ottobre, ma è a metà di Novembre che, di fronte ai primi morti che “facevano notizia” e alle bacheche insufficienti a contenere i manifesti funebri, si passa dalla tranquillità di un piacevole autunno alle file di centinaia di persone presso i centri di analisi. In un paio di giorni si è passati dall’indifferenza al panico. Eppure i dati venivano riportati ogni giorno dalla Regione Puglia ed erano catapultati su alcuni siti on line. Ed erano chiari. Un noto giornalista foggiano (Inserra) scriveva i quei giorni: “Non ce ne siamo accorti... Non c’è stata la necessaria percezione di quanto la situazione fosse critica…”
Nella Capitanata la situazione non è omogenea. I Comuni più colpiti sono Manfredonia, S. Giovanni Rotondo, San Marco, Zapponeta, Troia, S. Nicandro… A Manfredonia i decessi sono 139. Se li confrontiamo con quelli di altri comuni della stessa grandezza, notiamo che a Cerignola sono 128, Avellino 60, Trani 59, Barletta 93, Lecce 154 (ma a Barletta e Lecce la popolazione è quasi il doppio). In Capitanata c’è da segnalare la situazione del Gargano Nord (Vieste, Peschici, Rodi, Lesina, Carpino, Vico) dove non ci sono variazioni per i decessi tra il 2019 e il 2020. Segno che ogni comunità ha reagito diversamente ed alcune si sono difese e protette meglio; a volte a fare la differenza sono piccoli gruppi “significativi” capaci di orientare verso comportamenti più o meno virtuosi.
Quando arriveranno i dati del 2021 il numero dei decessi Covid potrebbe raddoppiare. Una catastrofe, che chiama in causa molte responsabilità: autorità e figure sanitarie, civili, scuole, amministrazioni pubbliche… Tutti hanno fatto il loro dovere. Solo il loro dovere. Occorreva fare di più, guardare oltre, oltre i cancelli delle scuole, oltre parrocchie e case di cura… dire parole più forti… In una pandemia la responsabilità di noi cittadini è enorme, spesso mettiamo lenti bianche, rosse, nere… per vedere solo ciò che vogliamo o ci vogliono far vedere coloro che assecondano la nostra pigrizia, la tendenza a girare lo sguardo.
Altrove le vittime sono state ricordate, piantati alberi, cerimonie… Qui da noi solo la parrocchia di Macchia (curata dai Camilliani) ha eretto un monumento alle vittime del Covid. I Camilliani hanno protestato perché i ragazzi di quell’area periferica, nell’autunno 2020, erano lasciati a terra e negli autobus gli studenti erano “stipati come sardine“. Sono i Camilliani che hanno “osato” fare doposcuola e aiutato anche i figli dei mafiosi… Non hanno girato lo sguardo altrove, e sono stati “attaccati” per questo. E’ proprio un mondo rovesciato.