Mafia e giusto processo. “Sì! Io concedo anche al demonio la protezione della legge”
Così risponde Tommaso Moro a chi gli rimprovera il suo eccessivo garantismo. Cancelliere della Corona, fu decapitato da Enrico VIII, perché si era rifiutato di firmare l’Atto che poneva il sovrano a capo della Chiesa d’Inghilterra.
Alcuni avvocati hanno espresso solidarietà alla collega Innocenza Starace, menzionata nella relazione riguardante infiltrazioni mafiose nel comune di Manfredonia. Starace difende esponenti della criminalità garganica ed è stata, da marzo 2017 a febbraio 2019, assessore del Comune di Manfredonia, ora “sciolto” per sospetta “infiltrazione” come i due comuni contigui, Monte S. Angelo e Mattinata. L’avvocato Vaira si dice “indignato” per il riferimento alla collega, che, “per puro caso, si dedica alla cosa pubblica” e quindi “non può essere menzionata in una relazione di quel tipo”. Più ampio l’intervento dell’avvocato Giulio Treggiari, presidente della camera penale di Foggia. “Il fatto di avere assunto la difesa di un imputato anche di gravissimi reati… non può e non deve nel modo più assoluto ingenerare sospetto alcuno”. Si tratta di assicurare il “giusto processo”. Purtroppo si legge in atti amministrativi “che il semplice fatto che un avvocato, eletto in un ufficio pubblico, abbia assunto la difesa dei cittadini accusati di far parte della criminalità organizzata viene considerato segnale di infiltrazione mafiosa…”
Assicurare la difesa degli imputati di ogni crimine è un fatto di civiltà giuridica. Ricordo i drammatici eventi del processo al gruppo storico delle Brigate rosse a Torino (iniziato il 7 maggio 1976), la difficoltà di comporre la giuria popolare e di trovare gli avvocati difensori, ricusati o minacciati. Il processo fu rinviato di un anno. Fulvio Croce (76 anni), presidente dell’ordine degli avvocati di Torino, benché civilista, accettò la difesa d’ufficio dei brigatisti, come gli altri consiglieri dell’Ordine. Accettò e fu assassinato. Il processo fu nuovamente rinviato. Le brigate rosse sembravano aver vinto. Riprese il 9 marzo 1978. Dopo due anni! Quando giuria popolare e collegio di difesa furono al completo. Quella fu la prima sconfitta delle Brigate Rosse. Non ci furono leggi eccezionali, né “suicidi” in carcere, l’Italia processò i brigatisti nell’ambito delle leggi e dello Stato di diritto.
Ma qui non si tratta di questo. Ho visto l’avvocato Starace difendere gli abusivi delle ville di Siponto, la passione ammirevole, l’abnegazione… è una professionista valorosa! Nell’agosto del 2017 con un comunicato pubblico chiariva la posizione di Enzo Miucci della criminalità montanara in merito a una pistola, trovata nei pressi della sua abitazione… E’ persona d’onore e mantiene i suoi impegni. Difendere significa avere la fiducia della persona incriminata e della sua famiglia, operare su un crinale difficile, trovare attenuanti, capirne le motivazioni anche remote, entrare nella storia personale di ognuno, verificare anche la possibilità che l’imputato possa cambiare… L’avvocato Starace è persona d’onore, non si fa influenzare ed è al di sopra di ogni sospetto…
Qui, però, si tratta di altro. Non riguarda la giustizia, ma la politica. Non si è assessori “per puro caso”, né la Starace è stata “eletta”. E’ stata nominata dal Sindaco (previa una proposta – richiesta e una successiva accettazione). Ebbene, non ci sono altre persone a Manfredonia in grado di assumere l’incarico di assessore? In questo frangente particolare è normale compiere una scelta del genere? L’ordine professionale non ha avuto nulla da dire?
La relazione “incriminata” registra e descrive quello che c’è. Aggiunge pure che i rapporti sono puramente professionali. Sconcertano un po’ certe parole: indignazione, stigmatizzazione, grave offesa al ruolo di difensore… Non scomodiamo la Costituzione! E’ solo una questione (molto seria) di opportunità. La democrazia si basa su regole scritte e non scritte. Tra le regole non scritte vi può essere quella di stabilire le distanze. Distanze simboliche. La politica ha bisogno di eliminare incrostazioni, di essere ripulita. Ha bisogno di poche cose: non mentire, mantenere gli impegni, tutelare la differenza di idee, non tollerare la sopraffazione… ed anche (e soprattutto) stabilire le giuste distanze e le giuste vicinanze.