Arriva forte un monito: “Svegliati Manfredonia”. Ma il risveglio ha bisogno di una scossa.
Un gruppo di cittadini, membri di un’associazione, chiede al Comune una sala della biblioteca per riunirsi. Per averla occorre pagare un contributo!
L’incontro è richiesto in orario di apertura della biblioteca, dove ogni giorno ci sono studenti che praticano lo studio individuale e collettivo, dove ci sono persone che leggono e discutono. Nelle biblioteche di tutto il mondo le persone si riuniscono, si organizzano mostre, incontri di lettura… A me è stato dato appuntamento tante volte in biblioteca a Monte S. Angelo, S. Marco in Lamis, Foggia, Perugia, Londra. A Londra poi le biblioteche (Library) sono tante e in tutte ho visto gruppi di persone incontrarsi (soprattutto immigrati), anche per organizzare una partita di calcio nel vicino parco, con a disposizione computer e altro. L’ex direttore della biblioteca provinciale, Franco Mercurio, ospitava quotidianamente nella biblioteca ogni associazione priva di sede, e lì si riunivano con continuità i tanti immigrati laureati presenti a Foggia. Non credo sia necessario citare la Costituzione. Parliamo di luoghi aperti al pubblico. E per l’Auditorium? Forse è un po’ diverso perché il Comune sopporta spese aggiuntive di energia elettrica e di straordinario per il personale.
Il Commissario prefettizio ha trovato indubbiamente una situazione molto difficile a livello finanziario, e pare anche di illegalità e irregolarità diffuse. Se la biblioteca non è fruibile (e bisogna motivarlo, visto che ci sono molte stanze chiuse) è compito di chi governa indicare altri luoghi. C’è la sede del Gal, la Casa dei diritti, il Luc, il teatro, il Centro sociale anziani… tutti luoghi pubblici affidati o appaltati. Potrebbero mettere a disposizione i loro spazi un giorno alla settimana. Per l’Auditorium, le fabbriche di S. Francesco… occorre dare più fiducia, responsabilizzando gli organizzatori anche per l’apertura e chiusura. In ogni caso si deve valutare e distinguere. Condizionare iniziative importanti, organizzate da volontari, al pagamento di un contributo è un brutto segno.
“Sono sensibile alla questione del risparmio, dei tagli di bilancio. Ma le soluzioni proposte sono insignificanti dal punto di vista finanziario e dannose da tutti gli altri punti vista… ” Era il 1848. Di fronte a una crisi economica profonda Victor Hugo tenne all’Assemblea costituente francese un memorabile discorso in cui sosteneva che la crisi si batte non riducendo i fondi alla cultura ma aumentandoli: “Bisognerebbe moltiplicare le scuole, le biblioteche, i musei, i teatri, le librerie… Bisognerebbe moltiplicare i luoghi di studio per i bambini, i luoghi di lettura per gli uomini, tutte le organizzazioni, istituzioni in cui si medita, si istruisce, in cui ci si raccoglie, si impara qualcosa, in cui si diventa migliori…” Per Hugo il più grande pericolo, ancor prima della miseria, è l’ignoranza, “che straripa, ci assedia… E’ col favore dell’ignoranza che certe dottrine distruttive passano dalla mente spietata dei teorici al cervello confuso delle folle”
In una recente iniziativa sulla mafia il vescovo di Manfredonia, il procuratore capo di Foggia, il sostituto procuratore nazionale antimafia Pontassuglia hanno lanciato un monito: “Manfredonia svegliati! Riprendi in mano il tuo futuro!” Mai monito più vero. La Pontassuglia ha aggiunto: “Ho visto una città addormentata, finestre e porte serrate, bar chiusi, alle tre del pomeriggio non abbiamo potuto nemmeno prendere un caffè…” Manfredonia è in pausa, in attesa. E’ una comunità disarticolata dai mutamenti sociali e demografici, frastornata dalle recenti vicende amministrative, in essa si affacciano solitudini e paure del futuro, ma è viva; tante sono le energie che si muovono (e non appaiono) e numerose le iniziative che nascono dal basso. Chi governa e dirige ha il diritto di giudicare, ma anche il dovere di indirizzare, mostrare percorsi possibili. Allora perché non raccomandare alle scuole in questo periodo di aprire le biblioteche il pomeriggio? Perché nelle parrocchie le persone non si riuniscono e parlano di questo tempo presente? Perché l’incontro sulla mafia si è concluso senza interventi del pubblico e senza dibattito? Si avverte in giro troppa cautela, vincoli… eppure ci sarebbe bisogno di una spinta e di uno slancio nuovo.