“La tua auto inquina? E io ti tasso”. Invece, servono buone pratiche per una mobilità sostenibile

CULTURA

La spiegazione è stata proprio questa: “Le città del Nord sono inquinate, il traffico è il principale responsabile e occorre intervenire”. Di qui le pesanti imposte sulle auto. E’ il governo dell’immediato, delle risposte pronte… anche se poi deve compiere poco onorevoli ritirate. La mobilità è la questione più importante nella vita delle città e nell’organizzazione familiare. L’uso dell’auto è prevalente: non solo per lavoro, ma per fare acquisti, accompagnare i figli a scuola, divertirsi. Un terzo dell’inquinamento atmosferico è prodotto dalla mobilità urbana. Nella città sostenibile ciclisti e pedoni sono in cima alla nuova gerarchia della mobilità, le auto sono scese in fondo alla lista, ad eccezione delle car sharing e delle auto elettriche.

Bisogna ridurre il traffico. Altrove ci sono riusciti. Hanno rotto il circolo vizioso, per cui andare a piedi o in bici è ritenuto insalubre e pericoloso. A Manfredonia, infatti, gli anziani e le donne con il carrozzino evitano di avventurarsi in stretti slalom tra veicoli in sosta e tubi di scarico ad altezza di bambino.

I cambiamenti comportano contestazioni e conflitti, ma in molte città si opera per conciliare proposte sostenibili e le attese dei residenti, si elaborano ipotesi per trovare soluzioni utili e immaginare un futuro bello e piacevole. Proprio così. Perché andare a piedi, usare le biciclette, i monopattini, i mezzi pubblici è divertente. Si può parlare, salutare le persone e si arriva a scuola, in ufficio più sereni e distesi… Immaginiamo se, pur con qualche bonus o incentivo, dipendenti pubblici, insegnanti, impiegati di banca, sindaci e assessori… si muovessero a piedi o in bicicletta?

A Manfredonia ci sarà una nuova pista ciclabile. La città viene fuori da un duplice fallimento. Una pista fu costruita a Siponto alcuni anni fa, senza alcuna pianificazione del traffico e dei parcheggi, senza continuità di scorrimento, non è mai stata usata ed ha rovinato il manto stradale. Le bike sharing offrono notevoli vantaggi, sono diffuse ovunque, a Manfredonia l’esperimento del Parco del Gargano e della Provincia è fallito. In un triennio quasi mai usate, e sono state portate via, o meglio quello che restava: tronconi, telai… Nell’uno e nell’altro caso, indifferenza totale. Nessuna riflessione. Nessun intervento… Se non le solite affermazioni. “Qui è diverso. Certe cose vanno bene altrove…”. A Manfredonia, in effetti, è diverso, ma perché si ritiene che le cose debbano andare avanti da sole.

Ora vi è un nuovo progetto di pista ciclabile. Dopo i fallimenti passati ha senso? C’è stato uno studio di fattibilità, un confronto con la Regione e poi l’approvazione di un documento che disciplina i rapporti tra Comune e Regione Puglia. La pista ciclabile è sempre fuori dell’abitato, verso Siponto. E chi deve muoversi, per lavoro o altro, nel vasto Centro urbano intasato dal traffico? “Ma con la bicicletta si deve andare solo sulle piste ciclabili!”. Questa è la risposta. In tutte le città, con piste ciclabili o meno, nei tratti in cui mancano, le biciclette scorrono nelle strade ordinarie come gli altri veicoli.

Tra le nuove proposte, accanto alle bici troviamo pure i monopattini (anche elettrici), sono veloci, si piegano, si portano appresso. Ne parla il Governo nella manovra di bilancio… La mobilità urbana è una questione che richiede cambiamenti culturali significativi, quasi ovunque è dibattito quotidiano…

Intanto è possibile pensare ad aree specifiche, dove si possa usare più liberamente la bicicletta (genitori e bambini, gruppi di amici, anziani). A Manfredonia potrebbe essere interessante l’area di Siponto, le strade interpoderali: ci sono vie alberate, si costeggiano corsi d’acqua e canneti, si osservano uccelli acquatici… Anche nei nuovi Comparti ci sono viali e strade larghe che permettono la pratica del pattinaggio, l’uso dei monopattini….

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn