Arte di governo: i suoni della foresta e quelli della giungla urbana

CULTURA

Il principe Tai prima o poi sarebbe salito sul trono, e quindi il padre, il re Tsao, lo inviò, per imparare l’arte del governo, presso il maestro Pan Ku, che lo mandò da solo nella foresta. Quando il principe tornò il maestro gli chiese di descrivere ciò che aveva sentito. “Ho sentito, racconta Tai, cantare i cuculi e i colibrì, lo stormire delle foglie, il frinire delle cicale, il fruscio dell’erba, il ronzio delle api, il vento sibilare”. Il maestro gli disse di tornare nella foresta e di ascoltare ancora. Il principe si stupì; era infatti convinto di avere detto tutti i suoni che aveva ascoltato. Per giorni e notti il principe rimase nella foresta e non udiva nulla di nuovo. Poi un mattino seduto sotto un albero cominciò a sentire dei suoni flebili, si sentì illuminato e pensò che questi erano quelli che il maestro voleva che ascoltasse. Ritornò al tempio: “Maestro, ascoltando più attentamente, ho potuto sentire l’inaudito, il suono dei fiori che si schiudevano, quello del sole che scaldava la terra, il suono dell’erba che si dissetava della rugiada mattutina”. Il maestro annuì: “Sapere ascoltare l’inaudito è importante per essere un buon governante. E’ solo quando un governante ha imparato ad ascoltare il cuore delle persone, a sentire i loro sentimenti e i dolori inespressi, le lamentazioni non dette che è in grado di entrare in empatia con il suo popolo e di soddisfare i suoi bisogni. Il declino degli Stati  comincia quando chi li governa ascolta solo ciò che è in superficie, le parole, e non sa penetrare in profondità nelle anime delle persone e udire i loro autentici pensieri, sentimenti, desideri” (R. Celestino, Immaginare futuri).

Nel 1986 Radio Radicale lasciò il microfono aperto, e il popolo si scatenò. “Radio parolaccia” fu chiamata. Marco Pannella rifiutò di cancellare le registrazioni e disse: “questo programma è un’offensiva dell’innocenza, una straordinaria occasione di manifestazione dell’energia maledetta che cova e sulla quale camminiamo”. Molti si scandalizzarono, rifiutarono di considerarlo un esperimento, per altri era vitalità, verità, un fenomeno da analizzare e capire. Alcuni lo sfruttarono e così nacquero le trasmissioni risse sui temi più controversi, dove parlava il pubblico. I politici non capirono e abbiamo avuto qualche anno dopo Mani pulite.

Giorni fa di mattina presto ho camminato per la città di Manfredonia (zona di Monticchio) e ho “sentito” il traffico (CO2) presso le scuole, sono stato sorpreso dai “vendesi” esposti in giro (via Mozzillo Iaccarino: in un tratto di 200 metri ce ne erano 12), ho letto le scritte sui muri (alcune interessanti e significative). Ogni città, ogni gruppo, ogni rapporto educativo e di lavoro, ogni relazione d’amore presenta tracce, segni, domande mute…

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