Puglia, Capitanata, Asi. Buonanotte Politica! Contano solo i destini personali.
Il 22 ottobre si vota in Lombardia e nel Veneto. La richiesta si conosce: autonomia fiscale per investire di più nei rispettivi territori. Un Referendum dall’esito scontato, che suscita polemiche interne al Centrodestra e mette in fibrillazione partiti e coalizioni. Se ne parla poco. Una piccola “rivoluzione gentile”, che lascerà il segno. Emiliano si è affrettato a dire che comprende le ragioni e aggiunge che il Settentrione non può continuare a “mantenere” il Sud ed ha il diritto a trattenere in loco una quota maggiore di risorse. A Emiliano hanno risposto in tanti: si è detto che quello trasferito nel Sud viene utilizzato per acquistare i prodotti del Nord, che lo sviluppo delle regioni settentrionali avviene anche per merito di giovani laureati del Sud e altre cose. Ma c’è stato anche chi ha invitato il presidente della Puglia a pensare ai problemi della sua Regione.
Quella di Emiliano potrebbe essere una idea da sviluppare, discutere per affrontare il problema vero, come far funzionare il Sud. Nel 1950 il prodotto pro-capite era nel Meridione circa la metà rispetto al Settentrione. A metà anni Settanta è iniziato un inseguimento e aveva raggiunto il 60%, ora è sceso al 56%. Le entrate tributarie sono correlate al reddito dei contribuenti, che è più alto al Nord. C’è quindi un travaso di risorse verso Sud, troppe per alcuni e troppo poco per altri. Ma Emiliano “annuncia” e non va oltre. Non gioca la palla, la lancia nel campo degli avversari o forse anche tra il pubblico. Potrà servire dopo, chissà! Passano alcuni giorni e aggiunge: chiederemo anche noi autonomia. Bene! E’ un’idea. E le idee servono, in questa comunità. Idee da sviluppare, chiarire, approfondire. Questa è la politica. Invece tutto resta sospeso.
Se il Nord ha ragione, è il Sud che ha torto. E’ quindi necessario chiedersi che cosa non funziona. La Capitanata è la provincia che ha perso migliaia di residenti (di gran lunga la più alta percentuale dell’intero Sud), la quasi totalità dei giovani diplomati e laureati è fuori. Basta passeggiare a Manfredonia, a San Severo, a Monte S. Angelo… e si avverte fisicamente l’assenza di una generazione, ed anche più. Il territorio registra numerosi fallimenti, dalla mancanza di lavoro e opportunità, all’ambiente e alle ecomafie, alla criminalità… Nel rinnovamento del Consiglio di amministrazione dell’Asi (Consorzio Area di Sviluppo Industriale) sarebbe stato utile e necessario pensare a figure nuove dell’imprenditoria, dell’economia…
Il Sindaco di Manfredonia Riccardi è il nuovo presidente. Incompatibile? Si pronuncerà l’Anac? Poco importa. Scompare la politica… ed anche il buon senso. Contano solo i destini personali. “Serve più politica e non meno politica. A Foggia c’è bisogno di quella buona politica di cui ciascuno di noi è portatore”. Questo dice Landella, sindaco di Foggia, che per far valere la buona politica entra nel Consiglio di amministrazione dell’Asi! I due sindaci hanno il diritto – dovere di intervenire, proporre, giudicare… Avrebbero potuto avere un ruolo nella governance dell’Asi e, dall’esterno, una grande autorevolezza, e invece hanno bisogno di stare intorno al tavolo!
Vince una politica arroccata e difensiva che spiana e appiattisce. Per fortuna, dice Montale, “La storia non è poi / la devastante ruspa che si dice. / Lascia sottopassaggi, cripte, buche/ e nascondigli. C’è chi sopravvive“. E per sopravvivere abbiamo bisogno di diversità, di moltiplicazione dei tavoli di discussione, di idee e sentimenti, competenze e visioni, di una nuova cultura politica, economica, industriale.