Andare a piedi o in bici. A Manfredonia (e nel Sud) fa male.

CULTURA

E’ un mistero che la bicicletta venga usata là dove fa più freddo e il clima è inclemente (centro Nord dell’Italia e nei paesi freddi del Nord Europa) e non nel Sud con un clima sicuramente più mite e meno piovoso. Vi è stato qualche lieve incremento in paesi del Tavoliere, a Cerignola, San Severo, Foggia. Manfredonia è, invece, un caso a parte. La bicicletta non si usa, eppure la città è tutta allungata sul Golfo. Potrebbe aiutare a far diminuire il traffico. Quando è stato sistemato il Lungomare del Sole e sono stati effettuati interventi di ristrutturazione in edifici del centro storico, non sono mancati i posteggi per biciclette. Belli, inamovibili e mai usati. Come pure un sostanziale fallimento sono stati i progetti della Provincia e del Parco del Gargano.

Non è un mistero, invece, che, se si liberano spazi nel centro storico (vedi la bella area che si affaccia sul mare e sul porto) si pensa subito a un parcheggio. L’area è davvero gradevole e attraente ma sono le auto a godersi la vista mare. Poteva essere un luogo per le famiglie, si poteva sperimentare anche l’apertura mattutina e chiusura serale… Una apertura verso il mare tanto desiderata e sbandierata per farne un parcheggio! Le strade, le piazze, nel Sud, più che altrove, sono pensate solo in funzione delle automobili.

Ho incontrato un giovane nei pressi del Mercato Ittico, sul marciapiede, con la bicicletta a mano. Stralunato. “Ma non si può andare in bicicletta è pericoloso. Devi sempre stare attento, guardare dietro, di lato. Devi prevedere le mosse degli automobilisti”.

“Con la bicicletta si deve andare solo sulle piste ciclabili!”, sentenzia qualcuno. E dove non ci sono, ci si deve rassegnare? Ci sono città che sono state configurate in maniera tale per larghezza e presenza di viali, da permettere di costruire percorsi per i ciclisti. Ma spesso anche lì non in tutti luoghi arrivano le piste ciclabili. In mancanza di piste apposite, le biciclette, come in tante città, devono scorrere lungo le strade ordinarie insieme agli altri mezzi di locomozione.

A Manfredonia (come altre città del Sud) il traffico è uno dei problemi più seri e gravi. La guida Lonely Planet quando parla di Manfredonia dice: e ora benvenuti al traffico, alla caciara…Per attraversare la città da un estremo all’altro conviene, nei mesi estivi, utilizzare la tangenziale. Il traffico è aumentato ancor più negli ultimi due tre anni. Lo può riscontrare chiunque. E’ sufficiente porsi ai margini di una strada e vedere quante auto, moto, biciclette passano. In un’ora su circa 400 auto, ci sono una ventina di motorini, una decina di furgoni, al massimo un paio di biciclette. Nelle auto quasi sempre una sola persona. Nessuno chiede di diventare virtuosi come tanti luoghi dove si vedono fiumi di bici, che si muovono per andare al lavoro, a spasso o per acquisti, con ogni tempo.

Si possono cambiare abitudini  e sconsigliare a usare l’auto?  Si è creato un circolo vizioso. Si sostiene da parte di chi sarebbe disposto a lasciare l’auto a casa che andare a piedi tra macchine parcheggiate e traffico nei due sensi è fastidioso, non salutare e persino pericoloso. Se poi si ha  un carrozzino… Ma una diminuzione del traffico almeno del 20% può essere un obiettivo possibile e raggiungibile in un paio di anni, e sarebbe benefico anche per il turismo.

E ora aspettiamo il rito (utile e necessario) di fine agosto della passeggiata in bicicletta in orario di punta per le vie della città, promossa dall’associazione Bell Bell

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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